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Forse Noci resta senza calcio...

Una domenica senza calcio, ma vissuta sulla scia delle polemiche, dopo il comunicato pubblicato sui social network dalla dirigenza del Real Noci.

Critiche e fraintendimenti che portano la società a lavare i panni sporchi in pubblico, per chiarire la reale situazione e spiegare cosa è accaduto in questo campionato. Sono state tante le voci, un passaparola sterile e nocivo che ha seminato zizzania e inasprito ancora di più i già tesi rapporti. Nel comunicato c’è il resoconto di una stagione difficile per la società e per i giocatori. Si passa dalla chiara bacchettata a Mister Paolo Dalena, (“Tutte le richieste di mister Dalena erano state soddisfatte, tanto che la sua firma è stata sino all'ultimo in forse e condizionata da queste. Nonostante la rosa messa in piedi la squadra ha stentato nelle prime giornate di campionato. Una squadra che poteva "volare" non riusciva nemmeno a prendere il volo”), alla strigliata fatta ai giocatori che hanno abbandonato la squadra nel momento più difficile (“Siamo stati costretti a lavorare con giocatori che subivano pressioni dall'esterno, che ogni momento non facevano altro che chiedere quando sarebbero stati pagati, uomini senza attaccamento alla maglia della propria città, persone che hanno vissuto con noi tutti i momenti travagliati e non di questa stagione sfortunata ma che alla fine hanno scelto di andare via prima che il campionato si concludesse”).

Qualcuno di loro tace, qualcuno se la ride e qualcuno si lancia in un commento, per poi chiudersi nel silenzio, probabilmente sentendosi non rispettato e tradito da promesse non mantenute.

Dopo il comunicato stampa, la dirigenza biancoverde torna sulla questione e spiega al NOCI gazzettino: “Non cerchiamo giustificazione per quanto successo, ma ancora oggi stiamo cercando di risolvere. Finito il campionato abbiamo pagato gli stipendi ai ragazzi che hanno mantenuto l’impegno fino alla fine. È soprattutto a loro che va il nostro ringraziamento. Nella gara con il Bitritto, abbiamo sbagliato: siamo andati via delusi e amareggiati dal “De Luca Resta” e, probabilmente, saremmo dovuti rimanere accanto ai ragazzi, andare negli spogliatoi e raccogliere la loro delusione. Qualcuno ci ha accusato di essere degli incompetenti e degli ignoranti in materia calcistica, ma tra noi c’è gente che ha fatto calcio per una vita”.

Amarezza per quanto accaduto e qualche mea culpa, con la ragione che si divide tra le parti, ognuna con le sue motivazioni. Ora resta il punto interrogativo sul futuro del Real Noci, ma anche qui la dirigenza biancoverde scioglie i dubbi: “Abbiamo già ricevuto una proposta per l’acquisto del titolo, ma il nostro desiderio è quello di fare calcio a Noci. Saremmo disposti anche a cedere gratuitamente il titolo se qualche nocese si facesse avanti concretamente. Abbiamo imparato che non si può lavorare sulle promesse, servono certezze, anche economiche, per affrontare un’intera stagione. Per adesso stiamo valutando il da farsi e, in questi giorni, prenderemo una decisione.”

Cala così il sipario su un campionato turbolento, conclusosi nel peggiore dei modi, con la retrocessione, tante polemiche e un’incognita sul domani di questa squadra.

 

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